Il fronte biblioteca
 
Sono un ragazzo di seconda, che negli ultimi tempi ha scoperto in sé una gran voglia di leggere. H incominciato a leggere libri del genere “adolescenziale” di autori come De Carlo, Brizzi, Ammaniti, Salinger: storie di ragazzi e ragazze che affrontano ogni giorno problemi scolastici, fughe con amici, litigi con i genitori e cose del genere. Ne ho comprati molti, ma mi piacerebbe trovare qualcosa del genere anche in biblioteca, dove ci sono quasi soltanto libri di storia, di latino, di filosofia e la narrativa si ferma ad una cinquantina di anni fa. Non che i libri che servono per lo studio e la scuola siano inutili, anzi: ma a me, e penso anche ad altri, piacerebbe chiedere uno svecchiamento, specie nel settore narrativa e un ampliamento di autori e generi, in modo da poter trovare non solo qualcosa che ci è scolasticamente utili, ma anche qualcosa che ci piace, ci coinvolge e ci diverte.

Distinti saluti
Sebastiano Boemi


Gentile signora bibliotecaria,
sono una ragazza che frequenta la quinta nel nostro istituto. Il programma di letteratura che ci stiamo trovando ad affondare in questo anno è piuttosto interessante e facilmente approfondibile con la lettura diretta degli autori in programma (letture certamente più abbordabili di quanto non potessero essere Ariosto o qualche più antico autore studiati negli anni passati). Per questo motivo speravo di poter trovare un appoggio nella ricerca di questi testi nella biblioteca della scuola stessa, ma, purtroppo, ho scoperto delle “illustri assenze” come le “Ultime lettere di Jacopo Ortis” di Foscolo o “I Malavoglia“ di Verga.
A cosa possono essere ricondotte queste mancanze? Al trasloco? Alla riorganizzazione della biblioteca? O qualcuno che rubacchia tra gli scaffali?

Grazie per l’attenzione
Enrica Armienti

Cara Enrica e caro Sebastiano
Rispondo a tutte e due le vostre lettere, perché mettono in evidenza “buchi” di diverso tipo ma di pari importanza, mi pare, riguardo a quel che la Biblioteca non è in grado, per ora, di offrire. I problemi che voi sollevate mi sono già stati posti a voce da altri studenti, ed è abbastanza frustrante anche per me doverli a volte mandar via a mani vuote.
Quel che vorrebbe Sebastiano Boemi è uno svecchiamento del settore narrativo: anch’io ho notato che, salvo qualche sporadica eccezione, che comunque si ferma agli anni ’70 ( Calvino, per es.) siamo fermi al più classico e strettamente scolastico “canone” di testi narrativi, sia italiani che stranieri: ci si ferma al primo Novecento. Sarebbe il caso di decidere, anche sulla base dei suggerimenti che possono venire da voi, di far entrare qualche testo e qualche autore più recente e più accattivante, cosicché ragazze e ragazzi possano venire in biblioteca non solo per integrare il lavoro scolastico ma anche per assaggiare qualche lettura di proprio gusto, da coltivare poi anche fuori di scuola.
La questione posta da Enrica poi mette in luce non solo buchi, ma difficoltà di orientamento nei cataloghi,anche sul fronte dei classici che più classici non si può: in effetti abbiamo trovato sul catalogo ben 3 copie delle “Ultime lettere di Jacopo Ortis”, ma concretamente, cioè sugli scaffali, non ce n’è neanche una; e abbiamo cercato invano l’unica copia de “I Malavoglia” in catalogo, ma nessuna traccia neanche di questa; anche se la Biblioteca possiede una ventina di saggi critici su…Verga! ( vero che ci sono 4 copie assai malconce di “Mastro don Gesualdo”).
Come mai? Per quest’ultimo punto, certamente il trasloco, e un certo periodo in cui la biblioteca è rimasta inscatolata da qualche parte, e la mia ancora troppo fresca competenza ( cominciato l’anno scorso con questo lavoro) hanno contribuito a far perdere il controllo dei libri e dei cataloghi stessi: oltre a trovare schede di libri che non ci sono, per fortuna abbastanza spesso si trovano libri veri e reali, che non compaiono in catalogo. Non sarà un lavoro breve rimettere tutto in perfetto ordine, ma ci si sta provando…Quanto a qualcuno che rubacchia tra gli scaffali, ho i miei dubbi che possano far gola a chicchessia le edizioni vecchie, spaginate, tenute insieme con lo scotch di libri come quelli di Verga, e come presumo che fosse anche la copia dei Malavoglia.)
Per gli acquisti di narrativa più recente, e non strettamente scolastica, c’è un ostacolo molto serio: la estrema scarsità di risorse finanziare assegnate alla scuola per tutte le attività: progetti, viaggi di istruzione, teatro, Settimana scientifica e quanto altro. Negli ultimi anni in particolare uno dei risvolti meno gradevoli dell’autonomia scolastica – che pure ne ha tanti di positivi- è stata la progressiva riduzione del finanziamento ministeriale; quest’ anno poi c’è un eccezionale ritardo da parte del Ministero anche nel mettere a disposizione quel poco che comunque dovrebbe essere già, almeno in parte, arrivato. Vi potete immaginare l’espressione della Segretaria amministrativa quando mi presento a proporre l’acquisto di una lista di libri, o a riportare le richieste di abbonamenti a riviste che mi portano i colleghi! Certo, prima o poi verrà anche il turno di qualche acquisto in questo settore; per ora so che ci sono in giro almeno un paio di progetti che dovrebbero proporvi la lettura di testi attuali, narrativi e non: già fornire una copia di ognuno dei libri inclusi nei progetti sarebbe un piccolo passo, e certamente una spesa non proibitiva.
Speriamo bene! E grazie intanto per aver messo in luce alcune delle difficoltà con cui anch’io mi sto scontrando: più attenzione c’è da parte di tutti, insegnanti e studenti, e più il mio lavoro mi sembra sensato. E non è poco!

Francesca Civile
 
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